Politica ed estetica: lo spettacolo di Hannah Arendt
Politica ed estetica: lo spettacolo di Hannah Arendt
Mercoledì 12 gennaio è stato presentato il volume Hannah Arendt e lo spettacolo del mondo: politica ed estetica sull’opera filosofica della pensatrice tedesca scritto da Elena Tavani (Manifestolibri, 303 pag, 31€)
Elena Tavani, docente di Estetica presso l’università di Napoli L’Orientale, ha presentato il suo nuovo volume Hannah Arendt e lo spettacolo del mondo. Estetica e politica.
La presentazione, che ha avuto luogo presso l’Istituto Italiano per gli studi filosofici, nella suggestiva cornice di palazzo Serra di Cassano, è stata presieduta dal professor Massimo De Carolis (Università di Salerno) ed introdotta da Stefano Petrucciani, ordinario di Filosofia Politica, e Stefano Velotti, docente di Storia dell’Estetica dell’università La Sapienza.
I due professori dell’ateneo romano non hanno risparmiato lodi al lavoro della Tavani. Per Petrucciani il nuovo volume rappresenta “un salto di qualità negli studi su Arendt”, visto il pregevole risultato dell’esegesi della docente dell'Orientale. Lavoro giudicato “radicale” rispetto a ogni rilettura avvenuta in precedenza.
Argomenti del dibattito dei presentatori sono stati i tratti salienti risultanti dall’opera critica: innanzitutto il cambiamento della sfera politica che si è verificato dai tempi della Repubblica di Platone ai giorni nostri, con una sorta di “spettacolarizzazione” del lato pubblico, contrapposto fortemente non tanto al “privato”, quanto al “segreto”; non sono mancati i riferimenti a Immanuel Kant, determinante nello sviluppo dell’opera filosofica di Arendt, in particolar modo per le teorie sul giudizio e la formazione di un criterio perché questo possa essere operato; sono state messe in rilievo le radici, non solo idealiste del pensiero della filosofa, ma anche quelle greche, partendo dall’etimologia della parola “estetica”, aìsthesis, che poi sarà applicato alla politica nel senso di vedere ed essere visti.
Non minore rispetto agli altri elementi salienti rilevati, ecco posto dall’opera incentrata sull’aspetto politico un importante interrogativo tutto contemporaneo, che non fa altro che attualizzare il pensiero di Arendt e renderlo utile nel criterio di giudizio attuale: “come formare le opinioni se la discussione aperta è manipolata dai media?”. Alla questione, Tavani stessa rintraccia una possibile risposta nei testi della pensatrice “esercitando, nonostante tutto, il giudizio”.
Claudia Di Perna
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