Problemi romantici per una società diversa: i sognatori che fanno politica

 

Problemi romantici per una società diversa: i sognatori che fanno politica

Anche in piena estate l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli prosegue la sua ricca attività: Palazzo Serra di Cassano ha ospitato un ciclo di lezioni dedicate al Romanticismo Tedesco

Il professor Antonio Gargano, curatore dell’evento, ha dato appuntamento a tutti gli interessati dal giorno 11 al giorno 15 luglio. Lo studioso ho introdotto la complessa e ampia questione accennando all’originario fenomeno dello Sturm und Drang, con i relativi riferimenti filosofici e letterari, per poi evidenziare gli eccessi formali e stilistici, frutto del totale superamento delle norme.

Al primissimo fenomeno caotico e sregolato, si contrapposero in particolare due figure distintive che riaffermarono la necessità di un ordine classico; si è giunti inevitabilmente ai due padri della Klassik tedesca: Goethe e Schiller.

Ed è proprio al secondo di questi che si è dedicata un’intera di queste lezioni.

Leggendo, analizzando e commentando “I Masnadieri”,Gargano ha sottolineato la grandezza di un’opera come questa, la cui superiorità è testimoniata dell’intenzione dell’autore di dimostrare che la tanto acclamata trasgressione non è la giusta soluzione; Schiller propone il ritorno ad un limite dimostrando che si può essere romantici mantenendo regole che evitino di precipitare nel caos più totale.

Continuando sulla linea schilleriana, Gargano ha proposto numerose altre letture che hanno messo in luce immagini storico-sociali, il cui impatto pare abbia determinato importanti scelte filosofiche e letterarie fatte dall’autore.

È con questa premessa che Gargano ha introdotto le “Lettere sull’educazione estetica dell’uomo”, definito come capolavoro filosofico di Schiller e da questi ideato con l’obbiettivo di risollevare gli animi dei tanti giovani romantici alle prese con l’enorme delusione seguita ai fallimenti della Rivoluzione Francese.

Analizzando la realtà dei fatti, Schiller arriva alla conclusione che il nobile e comune obbiettivo romantico di realizzare un’alternativa alla società del tempo poteva essere raggiunto in un solo ed unico modo.

Ma prima di annunciare la soluzione proposta da Schiller, è stato necessario fare un passo indietro ed analizzare brevemente la subito precedente opera del filosofo, la stessa che ha posto le basi per la realizzazione delle famose lettere. Gargano si è spostato per un po’ su “Grazia e Dignità”, breve ma intenso lavoro all’interno del quale Schiller ha chiaramente definito il concetto di Anima Bella, lo stesso fondamentale ai fini della comprensione della soluzione del problema dei mali della società, da lui stesso proposta nel lavoro successivo.

Schiller ha pensato ad un ideale di uomo in cui le due sfere – Razionalità e Sensibilità – notoriamente e storicamente in conflitto tra loro, vivono in perfetta armonia fino ad annullare completamente la scissione: ci troviamo di fronte all’Anima Bella, la cui caratteristica determinante è la possibilità di agire spontaneamente all’insegna della moralità per il semplice motivo che la sua stessa volontà corrisponde alla legge morale; se ne deduce che ogni regola diviene superflua e che ogni conflitto interiore viene risolto.

È evidente, in seguito a questa definizione, che “Grazia e Dignità”è un’opera nata da un’accesa polemica che coinvolse Schiller e Kant, e che fu inoltre realizzata come risposta alla “Critica della Ragion Pratica”.

Tornando alle Lettere sull’educazione estetica,all’interno delle quali Schiller descrive l’ingombrante presenza di una generazione insensibile come colpevole di impedire un vero cambiamento morale e dunque, il fallimento inevitabile della Rivoluzione Francese, è presentata in ultima analisi l’unica possibilità di cambiamento: annullare lo Stato attuale e proporne un altro gestito esclusivamente da uomini che si sono liberati della loro scissione interiore e che dunque, avendo definitivamente risolto i loro problemi interiori, potranno dedicarsi con successo alla soluzione di quelli dell’intera società.

Il chiaro riferimento all’Anima Bella, evidenzia l’urgenza di trovare il modo di fondere la Libertà con la Necessità e tale fusione è già riscontrabile in momenti alquanto esclusivi: quello del Gioco e quello dell’Arte.

Il primo è un momento in cui l’espressione della volontà umana si fa libera nonostante la presenza di regole per così dire piacevoli, la cui piacevolezza induce allo spontaneo rispetto di esse.

Il momento artistico, da parte sua, ha come protagonista uno spirito che a partire della sfera sensibile è arrivato alla ragione, un uomo che da fisico è divenuto morale solo perché è passato per la fermata estetica: prima di divenire un’Anima Bella egli è stato un uomo estetico, vissuto all’insegna della dedizione ad una verità legata alla sensibilità, comunemente chiamata con il nome di Bellezza.

È proprio la Bellezza, unione di sensibilità e ragione, ciò che consente all’uomo di riconoscersi armonicamente: con essa l’uomo è socievole perché - appunto grazie ad essa - raggiunge la sua naturale unità interiore.

Lorena Jessica Alfieri

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