Scientia e humanitas si incontrano nel manoscritto di Leonardo da Vinci

 

Scientia e humanitas si incontrano nel manoscritto di Leonardo da Vinci

Il Codice Corazza, di Alfredo Buccaro

La Biblioteca Nazionale di Napoli ha presentato Il Codice Corazza di Alfredo Buccaro. Per l'Orientale presente Carlo Vecce

Il 24 febbraio, nel suggestivo scenario della Sala Rari della Biblioteca Nazionale di Napoli, si è tenuta la presentazione del volume Il Codice Corazza di Alfredo Buccaro con la riproduzione in fac-simile del manoscritto, risalente al 1640, e copia fedele dei fogli originali di Leonardo da Vinci.

All'evento erano presenti numerose personalità che hanno discusso dell'importante pubblicazione. Ad aprire la conferenza è stato Mauro Giancaspro, Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli, che ha parlato dell'importanza della diffusione di opere antiche: “queste” –  ha affermato Giancaspro – “non devono rimanere chiuse ma devono essere accessibili a tutti e in particolare alle nuove generazioni”.

La parola è passata poi a Edoardo Cosenza, Assessore della Regione Campania, che ha raccontato di quando Buccaro gli aveva parlato del suo progetto, e di come si fosse reso conto fin da subito del valore di questo volume. Ha poi ringraziato Pietro Salatino, Preside della Facoltà di Ingegneria che ha colto l’occasione per sottolineare l'importanza della conoscenza di opere storiografiche come questa: inizialmente – ha confessato – non le considerava propriamente utili per la comprensione delle scienze attuali ma poi invece ha dovuto ricredersi partecipando alla realizzazione di questo straordinario progetto.

È poi intervenuto Gaetano Manfredi, pro-rettore dell'Ateneo federiciano, che ha definito Napoli come luogo di integrazione del sapere umanistico e di quello scientifico. A seguire, l'Assessore alla Cultura Antonella Di Nocera, che ha portato i saluti del Sindaco, la quale ha incentrato il suo discorso sul valore delle biblioteche, in particolare quella Nazionale della nostra città, come luoghi dove si aiuta il futuro a prendere forma. Presente anche l'Assessore all'Istruzione Annamaria Palmieri.

Hanno quindi preso la parola Benedetto Gravagnuolo, Direttore del Dipartimento di Storia dell'Architettura e del Restauro della Federico II, e il Presidente del Banco di Napoli Enzo Giustino che si è soffermato sull’importanza dell’individuazione di progetti validi da finanziare come appunto quello di Buccaro.

C'è stato anche un breve intervento di Luigi Vinci, Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Napoli, che ha ringraziato l'autore e il Banco di Napoli.

A seguire, la videochiamata con Carlo Pedretti, amico e collega di Buccaro, Direttore del “The Armand Hammer Center for Leonardo Studies” presso la University of California di Los Angeles.

Il professore Carlo Vecce, dell'Università degli studi di Napoli L'Orientale, ha dunque parlato del testo Il Codice Corazza come “rito di iniziazione” per entrare nella setta dei Leonardisti, definendola un'opera di difficile comprensione, resa leggibile attraverso la forma del trattato. Nella sua intensa relazione Vecce ha sottolineato la rilevanza del Codice e, sebbene inizialmente il manoscritto fosse stato considerato inferiore a quelli milanesi ed ambrosiani, oggi è apprezzato e reputato addirittura superiore a questi ultimi secondo alcune interpretazioni. A conclusione il professore ha commentato il ruolo centrale delle biblioteche digitali, strumento utilissimo per la divulgazione delle opere antiche – soprattutto tra i giovani – così come dimostrato nella fattispecie dal sito internet della Biblioteca Leonardiana di Vinci che ha pubblicato il Glossario leonardiano in collaborazione con l'Accademia della Crusca. Vecce ha poi reso noto che proprio all’Orientale verrà attivato un gruppo di ricerca sul lessico dell'anatomia di Leonardo da Vinci.

È intervenuto infine l’autore dell’opera, Alfredo Buccaro, che ha definito gli elogi dei colleghi e delle istituzioni “immeritati” e che ha colpito i presenti proprio per la sua modestia e per la grande umiltà. Buccaro ha ringraziato poi Pedretti e Vecce, sottolineando con forza le competenze di quest'ultimo, e dichiarando che senza di loro il progetto non sarebbe stato realizzabile.

Laura Zullo

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