Studi Canadesi: Hitchcock e Lepage a confronto
Studi Canadesi: Hitchcock e Lepage a confronto
L’Orientale ospita un nuovo ciclo di incontri sul Canada e la sua cultura. La nuova rassegna è finalizzata al confronto tra letteratura e cinema d’autore e il primo appuntamento ha immediatamente attirato l’attenzione con la proiezione di due opere dei mostri sacri Alfred Hitchcock e Robert Lepage
Napoli, 1 ottobre 2010 – Il primo incontro del ciclo, svoltosi nella sede di Palazzo Santa Maria Porta Coeli, è stato presieduto dalla professoressa Angela Buono che ha posto l’attenzione sul tema del silenzio. Durante l’incontro sono infatti stati proiettati due film dei maestri Hitchcock e Lepage, rispettivamente Io confesso e il remake di quest’ultimo Le confessional che trattano proprio di quelle verità nascoste che se mai rivelate generano ambiguità e fraintendimenti.
In Io confesso del 1953, girato a Québec City, Padre Logan viene ingiustamente accusato di omicidio, ma non può difendersi, perché il delitto gli è stato rivelato dal suo sacrestano e in quanto prete ha il dovere di tacere sui contenuti di quella confessione. Tutti sono contro di lui e addirittura l’alibi della sua ex fidanzata non serve a salvarlo dalle accuse, ma fornisce il movente: la vittima minacciava di rivelare la loro precedente relazione. La verità sarà scoperta solo alla fine quando oramai Padre Logan, sebbene la giuria lo abbia ritenuto innocente, ha perso ormai ogni traccia di credibilità umana e religiosa agli occhi dell’opinione pubblica. Tutto ruota intorno alla menzogna e al non detto: l’ex fidanzata non gli dice di essersi sposata al suo ritorno dalla guerra, la sua governante nasconde la verità dell’omicidio fino alla morte, lo stesso protagonista è costretto a tacere. A fare da cornice alla vicenda è la presenza di una forte simbologia religiosa espressa attraverso immagini e metafore continue: il calvario di Padre Logan, la cui persona viene ingiustamente macchiata, sembra proprio quello di Cristo.
Nel remake Le Confessional il regista teatrale quebecchese Robert Lepage, presente al Napoli Teatro Festival questo giugno, riprende dunque lo stesso motivo della verità che non può essere rivelata perché detta in confessionale. Il protagonista Pierre, ritornato in Canada per il funerale del padre, scoprirà solo alla fine l’origine di un avvincente giallo familiare che riguarda anche suo fratello adottivo Marc, figlio di una suicida che aveva rivelato solo al suo confessore il nome del padre del ragazzo.
L’appuntamento e le tematiche trattate hanno voluto dunque far riflettere su quanto il religioso silenzio e la mancata verità possano generare bugie, dubbi, confusione e devastanti conseguenze.
Marialberta Lamberti
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