Ultimo appuntamento col cinema iraniano

 

Ultimo appuntamento col cinema iraniano

Napoli, 20 maggio 2010 – Si conclude con la proiezione del film Mehmân-e mâmân (Gli ospiti di mamma) del regista Dâriush Mehrjui, la rassegna di cinema iraniano a cura di Natalia Tornesello

Come di consueto, la proiezione viene anticipata da una breve introduzione al film in programma che conclude, in questo sesto e ultimo incontro, un più ampio discorso sulla storia della cinematografia persiana iniziato lo scorso 15 aprile. 

Gli anni '90 rappresentano un periodo d’affermazione per molti registi iraniani – oggi ri-conosciuti a livello internazionale – e un punto di snodo nell’intricato processo di alleggerimento della censura. Dal 1984 al 1997 viene pubblicato quasi ogni anno un manuale di regole sulla produzione, distribuzione e proiezione dei film: è un iter lungo e obbligato che parte dall’approvazione del soggetto (da parte del Comitato di Controllo della Sceneggiatura) fino alla programmazione della pellicola in sale "specifiche".

Il lavoro metaforico per evitare blocchi ed epurazioni dei testi è spesso faticoso e controverso, tant’è che molti registi preferiranno la via dell’auto-censura pur di non imbattersi in questioni socialmente rischiose.

Inevitabile d’altronde che il periodo post-rivoluzionario non influenzi la filmografia interna del paese; il tema della guerra tra Iran e Iraq è indubbiamente il più affrontato, così come prendono campo personaggi dalla storie a rappresentanza delle classi meno agiate.
Sarà la limitata – perché precauzionale – presenza femminile all’interno delle pellicole, ma l’ultimo fenomeno del cinema iraniano fa i conti con una notevole ascesa delle donne dietro la macchina da presa, nella letteratura e negli spazi dedicati all’istruzione.

Questi sono anche gli anni degli intellettuali di ritorno, registi e sceneggiatori che hanno studiato all’estero e parlano oggi dell’Iran inserendosi nel dibattito intellettuale da una nuova prospettiva, sicuramente più critica.

Dâriush Mehrjui, laureato in filosofia alla UCLA (Università della California, Los Angeles) nel 1964, è – con Jafar Panahi – tra i maggiori interpreti della rivoluzione cinematografica iraniana. La vacca (1969) viene da molti considerato il film di debutto della Nouvelle vague persiana. Gli ospiti di mamma è una commedia familiare, basata sul romanzo dello scrittore iraniano Houshang Moradi Kermani. Il film ottenne un grande successo in patria, accreditandosi molti premi alla 22° edizione del Fajr International Film Festival.

La struttura richiama il genere comico-narrativo della sit-com; tutto nasce dalla visita imprevista (o almeno, non era previsto che si fermassero per cena!) del nipote della donna accompagnato da sua moglie. La storia è un susseguirsi di imprevisti e gag tragi-comiche che coinvolgeranno l’intero vicinato alla ricerca del cibo che salvi la faccia – e lo stomaco – della famiglia Effat. 

Tutti i personaggi, dopo strenua partecipazione, si guadagneranno un posto a tavola.

Claudia Cacace

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