Vicino Oriente Antico

 

Vicino Oriente Antico

Napoli, L’Orientale, 4 maggio 2010. Sviluppi recenti negli studi sul Vicino Oriente Antico: questo è stato il tema dell’incontro tenuto dal dottor Alfredo Criscuolo, presso la sede di palazzo Corigliano, presieduto dal professore Carlo Zaccagnini

Il tema principale dell’incontro condotto da Alfredo Criscuolo, studioso del Vicino Oriente Antico, ha riguardato uno strumento fondamentale della ricerca etimologica, il Semitic Etymological Dictionary. I primi due volumi pubblicati rispettivamente nel 2000 e nel 2005 si basano su diversi campi semantici. Il primo tratta dell’anatomia umana e animale, il secondo dei nomi degli animali; a questi si aggiunge un terzo volume che tratta invece dei nomi delle piante. Gli autori dell’opera sono i russi Alexander Militarev e Leonid Kogan.
Criscuolo ha contestualizzato il ruolo dell’etimologia che, come è noto, indaga l’origine e, non senza i rischi ben chiari a chi di questo si occupa, il “vero” senso della parola, di cui analizza gli elementi comparandoli quando possibile con quelli di altre parole o di lingue affini. Essa rappresenta un’ipotesi (spesso declinata tuttavia da taluni come ferrea certezza) che mira a rintracciare il momento in cui si costituiscono le parole.
Le precisazioni sul ruolo dei dialetti hanno rappresentato un momento importante nella lezione tenuta da Criscuolo, che ha illustrato alcuni casi di variazioni diacroniche (come ad esempio tra l’arabo classico e quello moderno), diatopiche (tipico l’esempio delle differenze tra i dialetti orientali e quelli occidentali), ed infine diastratiche, legate cioè in buona sostanza alla stratificazione sociale, come è ad esempio il caso in Iraq del linguaggio degli uomini liberi di utilizzare un lessico rispetto al quale esistono forti limitazioni per le donne, le quali hanno il dovere di ingentilire la parlata piuttosto che adeguarla a quella consentita al sesso opposto. A proposito dei dialetti iracheni Criscuolo ha ricordato tra le altre cose come essi hanno ottenuto vari prestiti da lingue attigue; in tempi recenti essi sono stati tuttavia influenzati in maniera visibilmente più marcata che in altri momenti anche da lingue europee come il francese e l’inglese. Non ultimo, nel caso dell’inglese, un ruolo fondamentale viene svolto dalla corsa del lessico tecnologico: questione che a sua volta è suscettibile di sviluppi suoi propri.

Maria Izzo

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