Wassyla Tamzali all’Orientale
Wassyla Tamzali all’Orientale
La scrittrice franco-algerina ha incontrato gli studenti nella sede di via Chiatamone
Con un appuntamento a Palazzo Du Mesnil si è concluso il 24 marzo scorso il ciclo di incontri – nato dalla collaborazione tra il Grenoble e l’Orientale – con la scrittrice Wassyla Tamzali.
Il seminario del professore Mario Petrone, iniziato il 22 marzo con la presentazione del testo Una passione algerina (ed. Filema) all’Istituto francese di Napoli Le Grenoble, e seguito il giorno dopo con un dibattito sul tema della condizione delle donne del Mediterraneo, aveva previsto per l’ultima giornata l’incontro della scrittrice con gli studenti.
In un contesto ricercatamente più informale, l’immediatezza di un contesto, ove possibile, colloquiale ha offerto l’occasione per conoscere – senza filtri mediatori – la scrittrice e il senso della sua vita activa.
Già promotrice di un movimento de-strutturalista della frustata quanto indolente coscienza euro-occidentale, Wassyla Tamzali guarda al passato quando si tratta di riscoprirsi identità; ma tiene tenacemente alla lotta moderna per l’uguaglianza attraverso l’educazione civile.
Di questi tre giorni trascorsi all'Orientale resta aggrappata alla mente l’idea dell’alternativa al potere dominante. La più volte citata utopia esce forse più debole dalle sale in cui si sono tenuti questi incontri. E’ stato interessante anche prendere atto, sul fronte linguistico, dell’attenzione dell’autrice verso alcuni termini a cui precedentemente si era attribuita l’etichetta d’univoca connotazione. La differenza, la modernità, l’atteggiamento multi-culturalista (in realtà sostanzialmente indifferente); e ancora, la responsabilità, la laicità, l’educazione, la donna.
A questo proposito, la scrittrice risponde alla domanda che apre il dibattito: "A cosa si deve la scelta editoriale de Une éducation algérienne come titolo del suo libro?". E ancora: "All’interno del progetto di una desiderata ma ancora alquanto ambiziosa modernità culturale, quali necessarie condizioni rilanciano il pericoloso rapporto tra libertà, religiosità e controllo sociale?".
L’incontro si conclude con l’ultimo invito di Wassyla Tamzali: la revisione di ogni presunto sapere collettivo, alla ricerca di un agire – quanto mai prima – personalissimo.
Claudia Cacace