XIV Symposium Internazionale Dostoevskij

 

XIV Symposium Internazionale Dostoevskij

Più di cento studiosi provenienti da tutto il mondo si sono incontrati per discutere intorno alla figura del grande autore russo

L’Università "L’Orientale" è stata, per una settimana, il centro della cultura russa in Italia. Dal 13 al 20 Giugno si è tenuto, infatti, il XIV Symposium Internazionale Dostoevskij organizzato dall’International Dostoevskij Society fondata nel 1971, da L’Orientale e dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.
Più di cento studiosi provenienti da tutto il mondo, ma soprattutto dalla patria dello scrittore, si sono incontrati per discutere intorno alla figura del grande autore, sul doppio versante filosofico-letterario.
Dostoevskij. Philosophical Mind, Writer’s Eye il titolo scelto per questa edizione caratterizzata da incontri giornalieri, ciascuno di 9 sessioni di studio. Un pubblico vasto ed eterogeneo ha potuto assistere così alle sessioni che si sono susseguite, senza interruzioni, dalle 9.30 alle 18.30 di ogni giornata, tra le sedi dell’università L'Orientale e dell’ Istituto Italiano per gli studi filosofici.
Tra l’altro Il Museo Letterario Memoriale Dostoevskij ha allestito nella sede di Via Duomo una mostra sui “Viaggi di Dostoevskij”, mentre nella Biblioteca Europa sono stati in esposizione le edizioni delle opere dello scrittore uscite in Occidente.
Durante la prima giornata si è tenuto l’incontro, presieduto dalla professoressa Michaela Böhmig, in cui hanno preso la parola alcuni fra i più importanti studiosi italiani dello scrittore russo.
Adriano Dell’Asta, docente di Lingua e Letteratura Russa dell’Università Cattolica di Milano, è partito da una premessa metodologica, condivisa dagli altri studiosi presenti, secondo la quale non bisogna attribuire a Dostoevskij quello che dicono i suoi personaggi, che vivono invece di vita propria. Il suo intervento si è concentrato sul rapporto tra ragione e desiderio e sul valore della verità di Cristo in esso. Sergio Givone, filosofo e docente di Estetica all’Università di Firenze, riprendendo Pareyson, ha affermato che una storia della filosofia senza un capitolo su Ivan Karamazov è manchevole. Il suo intervento si è concentrato sul racconto Il sogno di un uomo ridicolo dove viene alla luce la doppia contraddizione verità-menzogna e colpevolezza-innocenza. Sante Graciotti, docente di Filologia Slava all’Università "La Sapienza" di Roma, ha parlato della figura di Cristo che si riflette in varie forme nei testi di Dostoevskij. Vittorio Strada, docente di Lingua e Letteratura Russa all’ Università di Venezia, ha passato in rassegna alcune delle interpretazioni della Leggenda del grande inquisitore, sostenute da studiosi non accademici come Guardini, Florenskij e Lukács.
Tra i grandi studiosi che negli ultimi decenni hanno insegnato Lingua e letteratura russa qui all’Orientale, sono da ricordare: Serena Vitale, allieva di Angelo Maria Ripellino che ha insegnato dal 1978-79 al 1990-91, lasciando un ricordo incancellabile della sua ricchezza culturale, Riccardo Picchio, autore di libri fondamentali, dal 1982-83 al 1992-93 e infine la professoressa Bohmig dal 1999-2000 a tutt’oggi.

Aniello Fioccola

© RIPRODUZIONE RISERVATA