Diritto e generazioni future: proiettare nel futuro l’immagine dell’uomo presente
Diritto e generazioni future: proiettare nel futuro l’immagine dell’uomo presente
Il futuro è nelle nostre mani. Questo è il centro della riflessione sviluppatasi in occasione della presentazione del volume di Raffaele Bifulco Diritto e generazioni future. Problemi giuridici della responsabilità intergenerazionale, organizzata dal Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica di Napoli
Il libro, che spesso costeggia lo spazio della filosofia, compie un’operazione teorica nuova interrogandosi non tanto sui diritti delle generazioni future, quanto sui doveri che la nostra comunità ha verso quelle.
Tutti i relatori sono stati d’accordo sulla necessità di fornire un fondamento giuridico alle istanze divenute ormai comuni, soprattutto in ambito di tutela ambientale, e ciò non solo con documenti destinati a fermarsi poco oltre la soglia delle buone intenzioni, ma con il ripensamento filosofico delle categorie giuridiche tradizionali.
In tal senso il diritto internazionale ha il compito decisivo di configurare norme che si muovano entro un orizzonte antropocentrico. L’imperativo è stabilire leggi che tengano conto della futura vivibilità del pianeta, ma senza correre il rischio di scivolare verso uno stato etico.
Per Bifulco esistono regole di condotta valide universalmente che costituiscono la base da cui è necessario partire per stabilire uno statuto che tuteli l’umanità futura.
Il dibattito tra i relatori si è fatto vivace quando si è andati a toccare il ruolo da accordare alla filosofia. Per i giuristi la riflessione etico-filosofica spesso si arena nell’incapacità di dare risposte traducibili in leggi e il diritto deve sopperire a questa carenza trovando soluzioni. Per i filosofi è necessaria una costante problematizzazione delle questioni decisive che riguardano l’uomo.
La chiusura del dibattito è nelle parole finali di Bifulco che parafrasa il filosofo del diritto John Rawls: "Agisci verso le generazioni future nello stesso modo in cui vorresti che quelle passate avessero agito verso di te".
Aniello Fioccola