Eleonora Giudizi: “Io lavoro per la creatività”

 

Eleonora Giudizi: “Io lavoro per la creatività”

Il giudizio di Eleonora

L’artista di Tarquinia, frontwoman della band Il Giudizio di Eleonora, racconta esperienze e sogni alla base della sua carriera musicale

Eleonora, ci parli dei suoi inizi.

“Sono nata a Tarquinia in una famiglia molto creativa. Mia madre cantava in un gruppo, Le Orme, ed ha sempre avuto una passione sfrenata per la musica, il canto, la  la danza e la poesia, che le ha regalato molte soddisfazioni, trasmettendola così anche a me e a mio fratello. Ero una bambina molto timida e l’arte mi ha aiutato ad esternare ciò che non riuscivo ad esprimere a parole, tutte le emozioni, il mio mondo interiore, ed anche le sofferenze quando in un delicato momento della mia vita ho avvertito che il rapporto con mio padre stava mutando. La musica ha questo potere eccezionale di smuovere l’anima e salvarla. Ho iniziato ad esibirmi con diversi amici musicisti ed anche con mio fratello batterista in diverse manifestazioni ed eventi cittadini e non solo. Amavamo molto scrivere insieme. Sono poi arrivata a Roma dove sono entrata a far parte della mia prima formazione importante, I Rosso Fisso, con la quale ho suonato in parchi e locali di gran parte dell’Italia. Era una band che ha avuto dei riscontri molto positivi, perché proponeva una rivisitazione dance di molti successi pop-rock attraverso un vero e proprio show, avendo io studiato anche danza e recitazione.”

Come è arrivato Il Giudizio di Eleonora? A cosa mira?

“Il Giudizio di Eleonora nacque perché, contemporaneamente alla mia esperienza cover con i Rosso Fisso, avevo anche iniziato a scrivere dei pezzi miei e nel frattempo avevo conosciuto il mio attuale produttore Max Minoia e alcuni coautori con i quali ho avuto l’onore di lavorare, Francesco Testa, Vittorio Centro e Maurizio Bernacchia. In principio il progetto si chiamava Itaca, poi per ragioni discografiche ha preso il nome di Il Giudizio di Eleonora. L’esperienza di creare delle cose proprie, di scrivere dei brani, realizzarli o vederli realizzati da altri artisti è una soddisfazione assoluta. Ho anche scritto pezzi per il mercato spagnolo, cito a questo proposito Chenoa, Gisela e Pastora Soler che hanno venduto molto e altri. Il primo album vuole raccontare le esperienze, l’energia e la passione che metto nel mio lavoro, ispirare il pubblico, lasciare un messaggio, perché la musica ha proprio lo scopo di dare degli input, per rivoluzionarsi o semplicemente riflettere. Cerco poi di sponsorizzare il più possibile questo nostro progetto attraverso i live e le radio. A questo proposito ne approfitto per ringraziare il pubblico, le radio stesse e la Elfa Promotions per la promozione web che ci stanno aiutando molto.”

Che consigli dà in genere a chi vuole intraprendere una carriera come la sua?

“Per me bisogna vivere sempre la creatività come un gioco e non fermarsi mai. 

È da quel gioco che poi nasce l’opera, il tuo fiore, del quale non sai ancora cosa ne sarà, mai sai ciò che ne è stato, come lo hai seminato e da quali fonti hai attinto. Io consiglio assolutamente di trovare una propria strada, ma per farlo è necessario non essere assolutamente a digiuno di musica, ma ascoltare tutti i generi possibili e non essere selettivi, perché è da lì che nascono ispirazione e sperimentazioni. Chiaramente la fase immediatamente successiva è quella dello sponsorizzarsi, pubblicizzarsi e vivere l’esperienza col pubblico, in particolare quella del live, perché è il riscontro con le persone che ti dice se la strada che hai intrapreso è quelle giusta.”

Quindi lei dà un ruolo importante alla cultura musicale.

“Cultura e talento dovrebbero procedere insieme, però è anche vero che ci sono dei grandi che pur partendo da basi molto semplici hanno creato delle cose straordinarie. Tuttavia, per andare avanti, anche i migliori hanno bisogno di nutrirsi e aprire i propri orizzonti, anche per le successive creazioni. Se il bagaglio culturale c’è è sicuramente meglio.”

Ci parli dei tour. Ha mai suonato a Napoli, le piacerebbe? Cosa pensa della città dal punto di vista musicale?

“Ho viaggiato davvero molto e come ho già detto il live è la cosa più importante per un artista, un’esperienza ancora più diretta della televisione, perché quest’ultima pur essendo un’ottima vetrina dà comunque di te e della tua musica un’immagine un po’ falsata, invece esibirsi dal vivo ti permette di creare un amalgama con il tuo pubblico che ti lascia una parte di sé prendendo un po’ di te. È fantastico. A Napoli non ho mai suonato, ma è tra le prossime tappe del mio tour e sono molto contenta perché gli artisti partenopei hanno sempre una marcia in più. Noto, ad esempio, citando uno dei locali in cui mi esibisco più di frequente a Roma, Il Contestaccio, che quando si esibiscono band napoletane viene proposto sempre qualcosa di ricercato, nuovo, fusioni originali prodotte da talenti straordinari. Mi piacerebbe anche collaborare con qualche artista napoletano prima o poi.”

Ha conosciuto personaggi della scena musicale? Chi stima musicalmente?

“Ho incontrato in diverse circostanze molti artisti della scena musicale nazionale come Marina Rei, Fabrizio Moro, Riccardo Sinigallia, ho conosciuto gli Sugarfree ai quali ho aperto il concerto a Firenze nel 2008 ed ho comunque avuto modo di incontrare molti musicisti talentuosi a due dei più importanti contest che abbiamo vinto, lo Yamaha Music Contest 2006, tenutosi al Rolling Stone di Milano, e il TourMusicFest 2007 al Piper di Roma. Musicalmente stimo tutti coloro che sperimentano, che sono liberi dagli schemi musicali e non parlo di persone necessariamente famose o molto conosciute, pur amando ovviamente artisti del calibro di Pfm, Beatles, Battisti, Elisa, Muse, Depeche Mode, Coldplay, U2, Led Zeppelin, Queen, Janis Joplin, Alanis Morisette tutti molti diversi, ma tutti da ascoltare. Io non mi fermo ad un genere, qualsiasi pezzo che procura emozioni è bello. Non sono fan di nessuno, ma ascolto tutti.”

Progetti futuri?

“Sicuramente continuare con i live, promuovere, fare un secondo album e riuscire anche ad inserirmi nel mercato musicale americano ed europeo. Infatti siamo in attesa dell’uscita del primo video del brano in inglese Running.”

Lei è molto istrionica, amante del cambiamento. Quale pensa sia la carta vincente per essere un buon artista?

“Credo che lavorare sodo ed attingere da tutto stia alla base della formazione e della crescita di un artista e poi è fondamentale non fermarsi ad un'unica forma di arte, ma se e quando possibile cercare di unirle un po’ tutte. Personalmente avendo anche studiato danza e recitazione mi piace creare degli spettacoli, esibirmi in contesti che non sono dei semplici concerti, bensì show, performance. Io lavoro per la creatività.”

Dove è possibile reperire tutte le informazioni relative a Il Giudizio Di Eleonora?

“È possibile avere tutte le info necessarie sul myspace, l’omonima pagina facebook e il sito ufficiale di Il Giudizio di Eleonora.”

Marialberta Lamberti

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