Marie de l’incarnation: la mystique de la Nouvelle-France

 

Marie de l’incarnation: la mystique de la Nouvelle-France

Marie de l’incarnation

Nella sede di Palazzo S. Maria Porta Coeli la proiezione del film-documentario sulla religiosa francese Marie de l’Incarnation

20 Gennaio 2011 – Oggi il penultimo appuntamento con il cinema canadese ha avuto come protagonista la mistica e religiosa francese fondatrice del primo monastero delle Orsoline in Canada: Marie de l’Incarnation, attraverso il film-documentario diretto dal regista Jean Daniel Lafond dal titolo Follie de Dieu e presentato dalla professoressa Angela Buono.
Marie Guyart nasce a Tours nel 1599, rimasta vedova in giovane età si avvicina alla vita religiosa abbracciandone interamente ogni suo aspetto, entrando così a far parte del monastero delle Orsoline nella città natale. Una vita punteggiata da eventi mistici che la porteranno a tirare fuori la sua vocazione e il suo forte contatto con il Cristo. Pioniera nella fondazione del convento delle Orsoline a Québec, il cui scopo in quelle nuove terre è di evangelizzare la popolazione autoctona.
L’ intera esperienza di vita in Canada è dettagliatamente descritta nelle moltissime lettere, circa duecentosettantotto, che invia al figlio lasciato solo in Francia, dalle quali è stata tratta successivamente la sua biografia, pubblicandone così nel 1971 la prima edizione completa. Proprio in questi suoi messaggi Marie lamenta del suo lavoro poiché lo vede come una perdita di tempo in quanto la salvezza è solo per una parte delle ragazze affidate al monastero. Marie è una donna che riconosce la diversa cultura di questi popoli ma al tempo stesso però ne condanna la violenza.
Autrice di due relazioni che sono alla base del film e della rappresentazione teatrale in cui è messo in risalto il percorso della sua vocazione, con un intento utilitaristico e funzionale.
Una donna che ha fatto la sua scelta in un modo del tutto nuovo, con una profonda libertà decisionale che l’ inserisce di conseguenza nella società moderna.
È per questo motivo che il regista Jean Daniel Lafond affascinato dalla personalità di Marie ha deciso di produrre un film che mette in risalto la sua forte religiosità e unione con Dio, attraverso la danza e i movimenti del suo corpo. Un personaggio carico di spiritualità inserito oggi in una società fortemente laicizzata come il Canada. La scelta di Marie è stata dettata da una grande apertura mentale in opposizione alla mentalità della società del 1600, ma sicuramente più vicina ai giorni nostri, vivendo in piena libertà senza però porsi in rottura con gli spiriti religiosi richiesti, ossia povertà, castità, obbedienza ed educazione.

Maria Izzo

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