Orientarsi all'Orientale
Orientarsi all'Orientale
La presentazione dei corsi di laurea triennale e magistrale della facoltà di Lingue e letterature straniere: un'occasione per cercare di chiarire dubbi e incertezze degli studenti
Il 14 e 15 settembre 2010 si sono svolti gli incontri di presentazione ufficiale dei Corsi di laurea di primo livello in “Mediazione linguistica e culturale” e in “Lingue, letterature e culture dell'Europa e delle Americhe”; nella stessa occasione sono stati presentati i corsi di secondo livello in “Traduzione letteraria”, “Linguistica e traduzione specialistica” e “Lingue e letterature europee e americane”. Oltre ad illustrare l'offerta formativa i referenti hanno proposto alle nuove eventuali matricole una sorta di breviario di sopravvivenza universitaria, dando suggerimenti pratici miranti alla risoluzione di difficoltà relative alla quotidianità degli studenti: orari dei corsi e sovrapposizioni, prenotazione degli esami, piano di studi eccetera. Si è cercato inoltre di delineare quello che è (o che dovrebbe essere) il profilo dello studente di lingue: una personalità - in sintesi - dinamica e incline ad allargare le proprie competenze anche e soprattutto all'estero. I ragazzi, che in qualche caso si sono mostrati intimiditi da un ambiente a loro dire estraneo e a tratti sentito addirittura come impenetrabile, non si sono dimostrati particolarmente aperti al dialogo durante l'assemblea ma hanno preferito avviare, una volta che essa si è conclusa, colloqui a tu per tu con i vari coordinatori. Più interattiva è stata invece la conferenza cui hanno partecipato gli studenti interessati ai corsi di laurea di secondo livello, sebbene la maggior parte delle domande nascesse dalla preoccupazione per la prova d'accesso, dai più guardata con timore. Si è trattato insomma di un'opportunità per imparare a conoscere il contesto universitario e per capire meglio come muoversi all'interno di un Ateneo che non rinuncia a proporre agli studenti anche l'aspetto istituzionale della comunicazione: cosa che oggi non sempre risulta immediatamente familiare ai più giovani, e che pure, tuttavia, costituisce l'occasione per misurarsi con una forma di “discorso” del quale si sente sin troppo la mancanza quando lo si vede sostituito da modelli comunicativi solo in apparenza informali, solo in apparenza privi di struttura profonda, e solo in apparenza accessibili a tutti.
Francesca De Rosa