Scritture brevi: ne parliamo con Francesca Chiusaroli

 

Scritture brevi: ne parliamo con Francesca Chiusaroli

Tratto dalla locandina dell'evento

La scrittura ha bisogno di un mezzo materiale per veicolare informazioni: dalla tavoletta cerata all'iPhone, ogni mezzo modifica le consuetudini scrittorie e contribuisce a modificare le lingue

Professoressa Chiusaroli, si faccia un’istantanea.

“Sono docente all’Università di Roma “Tor Vergata”, svolgo corsi di Linguistica generale e applicata e di Storia della Linguistica alla Facoltà di Lettere e Filosofia. Insieme al collega di Ingegneria informatica Fabio Massimo Zanzotto sto dando avvio a una serie di workshop intitolati Scritture brevi. Il primo workshop avrà luogo a Roma “Tor Vergata” il prossimo martedì 22 febbraio e si intitola SMS I ♥ U.”

Come mai ha pensato a questo argomento?

“L’idea è partita dall’osservazione delle modalità di abbreviazione dei messaggi negli sms e nelle chat, della diffusione di carattere quasi convenzionale nelle scritture nell’ambito dei nuovi media, dagli schemi pressoché ricorrenti delle forme abbreviate.
Procedimenti analoghi possono essere riscontrati nelle abbreviazioni nella storia delle tradizioni scrittorie di tutti i tempi.
La scrittura, quale strumento per comunicare informazioni, ha bisogno per sua natura di un mezzo materiale attraverso il quale veicolare le informazioni stesse. Che sia una tavoletta cerata, un rotolo di papiro o il mio nuovo iPhone, ogni mezzo interferisce e modifica le consuetudini scrittorie delle varie epoche storiche e, al contempo, contribuisce a modificare le lingue.
L’interesse prioritario di risparmiare spazio, tempo e denaro procede di pari passo con l’esigenza di salvaguardare la migliore comprensibilità del messaggio, entro i confini dell’economia e della ridondanza.”

Chi partecipa? E quali saranno gli argomenti trattati?

“Scritture brevi vuole essere un progetto interdisciplinare e si gioverà dei contributi di esperti di molte discipline.
Il workshop del 22 febbraio sarà dedicato alla lingua di oggi, con interventi di linguisti, informatici, manager aziendali sulle abbreviazioni nella scrittura dai testi tradizionali ai testi digitali, ma anche con riflessioni di stampo metalinguistico e teorico.
Il secondo workshop, già programmato per il 12 e 13 aprile, sarà dedicato alle abbreviazioni nelle tradizioni grafiche in chiave diacronica, con interventi di paleografi, diplomatisti, ancora linguisti, esperti di lingue antiche oppure lontane ed ancora spazio al mondo digitale, con l’intento di una visione prospettica, generale. Ringrazio, a nome anche del collega Fabio Massimo Zanzotto, il Preside Rino Caputo. Ringrazio inoltre Franco Salvatori, Presidente della Società Geografica Italiana, per avere concesso il patrocinio della stessa Società e per ospitare una giornata del II workshop nella prestigiosa e bella sede di Villa Celimontana a Roma. Ringrazio Eli edizioni per la stampa dei programmi e la dottoressa Felicia Logozzo.
Scopo degli incontri è di raccogliere dati, analizzarli e classificarli, e di proporre tipologie e schemi universali, validi in tutte le epoche e per tutte le lingue.”

Con chi si è formata?

“Mi sono laureata all’Università di Macerata. Di seguito molti spostamenti: Dottorato di ricerca a Pisa, Post-dottorato all’Orientale di Napoli, Ricercatore all’Università di Udine e Professore Associato a Roma “Tor Vergata”. A Macerata è il mio Maestro Diego Poli, ma ogni sede è stata fondamentale per la mia formazione, dandomi altri Maestri. Ad esempio, e senza nulla togliere ad altri, dell’anno passato a Napoli mi piace fare i nomi di Cristina Vallini e Domenico Silvestri.

Quali sono i suoi campi di ricerca?

“Voglio citare il punto di partenza, ovvero i processi di letteraturizzazione dell’inglese della fase antica, ma in generale etnografia della scrittura, contrapposizione fra dominio dell’oralità e dominio della scrittura, procedimenti di codificazione dello standard e la scrittura dei testi orali.”

Ha contatti con i colleghi dell’Orientale?

“Dai tempi del post-dottorato ho stretto un rapporto di amicizia e di affetto, oltre che di colleganza, con la Scuola di Cristina Vallini e Domenico Silvestri. Tutti questi colleghi sono per altro coinvolti nel programma di Scritture brevi ed anzi approfitto per ringraziarli tutti, per la competenza e la disponibilità gratuita.”

Che cosa sta leggendo in questo momento?

“Per Scritture il volumetto OK. The improbabile story of America’s greatest word.”

A cosa sta lavorando?

“A Scritture: di ogni workshop è prevista la pubblicazione del relativo volume.”

Che spazio ha la Linguistica nella sua università?

“Uno spazio discreto: tutti noi colleghi del settore e siamo molto impegnati con la didattica in tutti i corsi di laurea. Ci piacerebbe avere di più: una rivista, un dottorato, spazi per le nuove generazioni. Le difficili condizioni dell’Università rendono difficile oggi impegnare giovani interessati alla ricerca.”

Redazione

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