Seminario di Donatella Guida e Chiara Ghidini: mostri e spettri di Cina e Giappone

 

Seminario di Donatella Guida e Chiara Ghidini: mostri e spettri di Cina e Giappone

Fonte: Wikipedia

Penultima giornata di studi del ciclo Il Mostruoso, l'Osceno e Il Terrifico nella dimensione del sacro

Sesto appuntamento con il seminario interdisciplinare Il Mostruoso, l'Osceno e Il Terrifico nella dimensione del sacro organizzato dal Centro Studi sul Buddhismo. I relatori di questo incontro sono stati la professoressa Donatella Guida, docente di Storia della Cina presso l'Università degli Studi di Napoli l'Orientale, e la professoressa Chiara Ghidini, docente di Religioni e Filosofie dell'Asia Orientale e di Lingua e Letteratura giapponese. Nel primo intervento, intitolato Spettri e mostri si aggirano tra noi: fantasmi e misteri cinesi tra storia e letteratura, Donatella Guida spiega che nella società cinese per “mostro” si intende un essere soprannaturale indicato con il termine Yao. Mentre nella visione occidentale tutto ciò che è legato alla mitologia e al fantastico può essere fatto risalire alla letteratura, nel mondo cinese la maggior parte degli esseri mostruosi si ritrovano nei documenti storici ufficiali. La maggior parte degli esseri mostruosi del folklore cinese presenta tratti animaleschi, e tra i più conosciuti vi è la volpe a nove code. Questo essere deve mangiare dieci cuori umani per far sì che gli cresca una nuova coda e vivere così per altri cento anni; per questa ragione la volpe a nove code è solita attirare gli uomini imitando una voce infantile e assumendo sembianze umane, per trarre in inganno gli ingenui e divorarne il cuore. Anche nella geografia, così come nella storia, vi sono tracce di esseri mitologici, e infatti nelle carte geografiche antiche, attorno al punto in cui viene illustrata la Cina con la sua popolazione, si trovano raffigurate altre popolazioni fantastiche tra cui quelle mostruose. Spesso la mitologia si intreccia con la magia, così per esempio le volpi consultano testi magici scritti in lingue sconosciute, e attraverso incantesimi utilizzano i teschi per assumere sembianze umane. Le volpi violano le leggi degli uomini perché non riconoscono l'ordine sociale costituito e assumono alcuni comportamenti che le rendono facilmente riconoscibili: le volpi donna ad esempio non sanno cucire, che è una delle caratteristiche fondamentali della femminilità cinese. Oltre alle volpi cattive vi sono anche volpi buone che desiderano migliorarsi per abbandonare il mondo del soprannaturale, e quindi l'immortalità, per trasformarsi completamente in esseri umani. Vi erano inoltre tra la popolazione cinese dei veri e propri culti e pratiche adoperate per propiziarsi questi esseri sovrannaturali.

Il secondo intervento della giornata è stato quello di Chiara Ghidini intitolato Igyô no fûkei, il paesaggio eteromorfo. Creature soprannaturali e mostruose nella storia culturale del Giappone. La professoressa Ghidini ha spiegato cosa si intenda quando si parla di “Tengu”, esseri tipici del folklore giapponese paragonabili ai Folletti. Nella visione del grottesco giapponese, quanto suscita ilarità è legato alla figura maschile, mentre quanto induce terrore è legato a quella femminile. Si tratta di una visione della donna considerata come un essere tentatore, tanto che diverse volte il Buddha mette in guardia i suoi seguaci dalle insidie delle donne che possono essere d'impedimento per il raggiungimento dell'illuminazione. In epoca contemporanea il grottesco legato al maschile è stato ripreso nelle gangster-stories, mentre quello legato alla donna nell'erotico-grottesco soprattutto a partire dagli anni ‘20.

Si conclude così la penultima giornata di studi del cicloIl Mostruoso, l'Osceno e Il Terrifico nella dimensione del sacro che, questa volta dall’Estremo oriente, ha mostrato gli esseri che da sempre popolano l’immaginario terrifico della gente.

Davide Aliberti

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