Centro “Archivio delle donne”: pianificate le attività di quest'anno
Centro “Archivio delle donne”: pianificate le attività di quest'anno
Delineate e discusse le proposte per le attività che il Centro interdipartimentale intende promuovere nel corso dell'anno
Quando si partecipa ad attività, seminari e giornate di studio, spesso non ci si ferma a pensare alla quantità di lavoro che è necessaria per la buona riuscita di un evento. Il “dietro le quinte” non traspare facilmente e, di conseguenza, si tende a dimenticare quanti siano i fronti su cui bisogna essere contemporaneamente impegnati. La scelta degli argomenti, delle tematiche da trattare e del tipo di evento più adatto per contestualizzare ogni attività; le proposte e le selezioni dei relatori, degli interventi e dei partecipanti; la pianificazione di un calendario da organizzare in base alle disponibilità di ogni singolo invitato e la necessità di far conciliare le esigenze dei partecipanti con le possibilità logistiche offerte dall'Ateneo e dalle sedi esterne; e così via. Questo, e altro ancora, ha tenuto impegnate durante il pomeriggio del 6 ottobre i membri del Centro “Archivio delle donne”, un folto gruppo di docenti, ex docenti, assegniste di ricerca, addottorate e dottorande, tutte appartenenti all'Orientale e provenienti da diversi settori disciplinari, unite dallo scopo di promuovere lo studio, la formazione e la ricerca nell'ambito degli studi di genere; per citarne qualcuna, le professoresse Marina De Chiara e Anna Maria de Tolla, rispettivamente presidente e vicepresidente del centro, le professoresse Marina Vitale, Marie-Hélèn Laforest, Silvana Carotenuto, e alcune delle dottoresse dell'Associazione Culturale Fichu.
Numerosi i punti all'ordine del giorno: la proposta di seminari di base per poter formare gli studenti dei primi anni e di seminari più specialistici in cui affrontare argomenti legati all'attualità – come gli studi di genere nel mondo islamico e nordafricano, la questione della mobilità femminile e dell'immigrazione legate all'emancipazione e alla globalizzazione –; e ancora, l'organizzazione di eventi in cui far incrociare le esperienze di più studiose su tematiche comuni, per dare vita a vivaci conversazioni; la presentazione di testi e recenti pubblicazioni di donne – studiose dell'Orientale e non – come momento di confronto e dibattito; il proseguimento del progetto Postcolonial Europe di cui è capofila l’Università di Utrecht, cui il CAD partecipa dal 2001; e, infine, le attività esterne che possono costituire motivo di interesse per il Centro, come gli eventi organizzati sul territorio cittadino e i progetti regionali ed europei. Tra i leit-motiv della riunione, l'interesse per l'interdisciplinarietà e per il confronto tra le molteplici esperienze che è possibile mettere insieme in un Ateneo come “L'Orientale”, un’istituzione in cui – per vocazione – l'attenzione per la "differenza" ha da sempre costituito un punto di forza. Per maggiori informazioni, è possibile consultare la pagina del Centro “Archivio delle donne” sul sito d'Ateneo.
Azzurra Mancini