Didattica del tedesco come lingua straniera: ecco le novità
Didattica del tedesco come lingua straniera: ecco le novità
Partiranno tra poco più di un mese le lezioni del Corso di perfezionamento in Didattica della lingua e cultura tedesca, un’iniziativa che ha ricevuto il patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica Federale di Germania e dell'Associazione nazionale dei dirigenti e delle alte professionalità della scuola
Professoressa Morlicchio, come è nata l’idea di questo Corso di perfezionamento da lei diretto, chi sono i soggetti proponenti?
“La sede centrale del Goethe Institut, conoscendo l’attenzione che all’Orientale viene data alla cultura e alla lingua tedesca, ci ha proposto di sperimentare una forma di collaborazione fra il nostro Ateneo, il Goethe Institut italiano e il DAAD (Servizio tedesco per lo scambio universitario) che fornisca la possibilità di potersi aggiornare per quanto riguarda i contenuti con un approfondimento mirato in primo luogo all’insegnamento. Si tratta, quindi, di un corso di aggiornamento sulle riflessioni attuali rivolto sia a chi ha concluso da tempo gli studi e magari è già inserito nel mondo lavorativo sia ai neolaureati. A promuovere l’iniziativa è stata l’Orientale con la collaborazione in primo luogo del Goethe Institut e in secondo luogo del DAAD. Questa tipologia di collaborazione si avvia in maniera sperimentale solo presso il nostro Ateneo e all’Università degli Studi di Milano”.
Gli studenti mostrano interesse per la lingua e la cultura tedesca?
“Il tedesco, come sappiamo, per tradizione non fa registrare numeri molto elevati di studenti poiché il maggior numero di iscritti propende per lingue come l’inglese e lo spagnolo. Questa è una conseguenza del sistema scolastico perché, dal momento in cui non viene offerto a scuola l’insegnamento della lingua tedesca lo studente, per inerzia, continua a studiare le lingue apprese a scuola. Sull’altro piatto della bilancia però c’è da dire che il numero di studenti di tedesco all’Orientale è pressoché costante: ogni anno, solo nella facoltà di Lingue e Letterature Straniere ci sono circa centoventi studenti che scelgono la lingua tedesca come lingua triennale. A questi vanno poi aggiunti tutti coloro che optano per il tedesco come lingua annuale per gli esami a scelta o di terza lingua. Nel complesso si tratta di studenti molto motivati e che seguono assiduamente i corsi. Proprio per rispondere a questo loro interesse noi ci sforziamo di offrire attività extracurriculari come incontri con scrittori tedeschi ed austriaci o seminari incentrati sull’approfondimento di tematiche trattate durante i corsi. Se ci spostiamo alle lauree magistrali, il numero degli iscritti è più contenuto perché molti studenti, dopo il triennio, si trasferiscono in Germania o in Austria per continuare gli studi o per entrare nel mondo del lavoro. Questo, da una parte, ci fa piacere perché evidentemente i nostri studenti hanno acquisito competenze tali da inserirsi nel contesto dell’Unione Europea ma, dall’altro, ci dispiace perché, anche in questo caso, assistiamo alla fuga dei cervelli”.
L’Ateneo investe in misura a Suo avviso adeguata sul tedesco?
"In tutta franchezza l’Orientale cerca di tutelare le attività didattiche e di ricerca per i numerosi ambiti linguistici che vi sono rappresentati. Nel caso del tedesco ci troviamo in una situazione sostenibile se ci confrontiamo con altri insegnamenti linguistici e con la realtà di altri atenei italiani. Direi che, se in termini assoluti siamo un po’ in difficoltà, in termini relativi possiamo dichiararci soddisfatti: riusciamo, sia pure con notevole impegno da parte di tutti, a garantire un’offerta didattica sui cinque anni."
Quali sono i rapporti tra l’Orientale con il Goethe Institut?
"Il Goethe Institut è, per coloro che si occupano della cultura tedesca a tutti i livelli, un punto di riferimento. Negli anni passati, un paio di volte è stata minacciata la chiusura della sede napoletana e proprio in quella occasione tutta la città di Napoli si è ribellata: questo sottolinea ancor di più il ruolo fondamentale della presenza dell’istituto nella vita cittadina e regionale. I rapporti di collaborazione con l’Orientale sono nati in maniera naturale, ovvia e spontanea per consolidarsi particolarmente da quando è stata nominata direttrice la dottoressa Maria Carmen Morese, che ha studiato proprio presso il nostro ateneo. Inoltre, quando il Goethe ha dovuto ridurre i proprio spazi e rinunciare ad una sezione della sua biblioteca, la direzione centrale ha scelto il nostro dipartimento di Studi letterari e linguistici dell’Europa quale sede idonea a custodire questi volumi. Adesso una sezione della biblioteca del dipartimento raccoglie, in una sede adeguata, queste opere del fondo del Goethe Institut cedute con una cerimonia, avvenuta qualche anno fa, alla presenza del console."
Come si articola il Corso di perfezionamento che si sta promuovendo?
"Il Corso si struttura come un Corso di perfezionamento a distanza perché una parte, corrispondente a circa la metà del totale delle ore, si svolge in modalità on line attraverso la piattaforma moodel con l’assistenza di un tutor. Le ore di presenza in aula sono molto contenute, circa un centinaio nell’arco dell’intero anno, e si darà particolare attenzione all’apprendimento pratico-applicatico, con attività di tirocinio e la stesura di una proposta didattica finale nella quale gli studenti faranno confluire le conoscenze teorico-pratiche previste dalle varie attività."
Il Corso prevede anche attività a distanza. In cosa consisteranno?
"Si tratta di unità elaborate dalla sede centrale del Goethe Institut di Monaco di Baviera che riguardano, in particolare, le quattro abilità linguistiche di base: parlare, scrivere, leggere e comprendere insieme ad una riflessione sull’insegnamento e sull’apprendimento della grammatica e delle metodologie didattiche. In questo modo si fornirà la possibilità di non fermarsi al piano teorico bensì di trovare verifica di quanto appreso nel momento del tirocinio e nell’elaborazione del progetto finale."
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Chiara Pasquinucci