L'eco dei Suoni di Haiti

 

L'eco dei Suoni di Haiti

Marie-Hélène Laforest

“Sto in mezzo a voi con ricordi portati per anni: è stato difficile sopportarli. Altri sono sepolti dentro, immagini del passato che mi lacerano l'anima. Sto in mezzo a voi, portatrice di dolore, custode di vecchi racconti, preda della mia memoria”

Il Centro Archivio delle Donne, con la presidente Marina De Chiara, ha presentato nella splendida cornice della Casina Pompeiana di Palazzo Venezia Suoni di Haiti, una lettura di racconti inediti della professoressa Marie-Hélène Laforest.

“Ci si innamora di un solo paesaggio nel corso della vita”. È con queste parole che l'autrice spiega come, nonostante una vita vissuta tra New York, Miami, Napoli e Bruxelles, il suo cuore e la sua mente siano ancora saldamente legati al ricordo della terra natale, Haiti. A poco a poco proiettati nel passato della scrittrice, ci si rende conto che il tragitto da percorrere a ritroso è tutt'altro che lineare: non esiste, infatti, così come suggerisce Lidia Curti, alcun tipo di dicotomia rigida nel mondo della Laforest.
Costantemente al confine tra paesi e culture diverse, tra un nuovo senso di liberazione e un'antica sensazione di perdita connessi all'esilio, la narrazione diventa incalzante proprio come la memoria, ormai porta d'ingresso prediletta per tornare a casa.

Le scene del terremoto di Haiti del 2010 fanno tremare le sicurezze ormai raggiunte e riportano al dolore dell'emigrazione a sua volta legato alla sofferenza di un doppio evento luttuoso che ha colpito la famiglia dell'autrice: “Suoni di Haiti – scrive l'autrice – è il mio modo per ricordare le vittime della dittatura, ma anche per ricordare la dispersione degli haitiani che ne è seguita, con conseguenze drammatiche”. Ma i racconti dell'autrice non sono fatti di tracce esclusivamente rievocative: Titti Marrone, giornalista de “Il Mattino” di Napoli, li definisce anche e soprattutto in base alla loro capacità evocativa nel denunciare una realtà di cui l'autrice fa ancora parte.
La stessa scrittura, ritmata e sonora, ricostruisce il movimento dell'andare e venire, del viaggio insomma, vero leitmotiv della letteratura della Laforest.

Francesca De Rosa

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