Si apre un ciclo di seminari del Centro LifeLong Learning dedicato alla Comunicazione

 

Si apre un ciclo di seminari del Centro LifeLong Learning dedicato alla Comunicazione

Locandina

Il 22 aprile al Palazzo Santa Maria Porta Coeli in via Duomo si è svolto il primo dei cinque incontri dal titolo La possibilità dell'incontro tenuti dal professor Antonio Maione, Responsabile della Pastorale Universitaria

Dopo l'introduzione del coordinatore degli incontri, il professore Giuseppe D'Alessandro, docente di Storia della Filosofia, la parola è passata alla presidente del Centro LifeLong Learning, la professoressa Luigia Melillo, che ha salutato il pubblico ricordando gli scopi principali del Centro, ovvero l'educazione permanente e la costruzione del rapporto tra l'università e il territorio; il che trova la sua espressione nel pubblico: si è potuta notare infatti un’età diversificata dei presenti, non necessariamente legati all'università ma a quanto si è potuto apprendere tutti ancorati al territorio.
Tema del primo seminario: la comunicazione. Qualcosa che non va dato per scontato, dice Maione, come non va dato per scontato nulla di quanto “comincia” dal singolo stesso e di cui questi è dunque il primo responsabile. Responsabile nella maniera più autentica che si possa pensare. La persona è una realtà in espansione, in crescita. Aprire il varco ad una educazione permanente è aprire il varco alla verità. Gli uomini sono continuamente “condannati” all’incontro, nozione della quale il professor Maione propone un'insolita scansione: IN(dentro di noi)-CON(con gli altri)-TRO(-vare). Gli incontri mostrano una triplice faccia di cosiddetta costituzione positiva (l'incontro ha effetto positivo di unione costruttiva), costituzione di dominazione (una od entrambe le parti si dominano) e infine di costituzione di opposizione di partenza (l'incontro è cioè uno s-contro). La comunicazione avviene quando l'individuo possiede un livello di autostima adeguato, oltre che coraggio e conoscenza dell'ambiente. Solo la realizzazione di tali condizioni permette di comunicare la propria conoscenza. Maione avverte il pericolo di una mass-medialità che azzera e mortifica la comunicazione, oscura la reale percezione del mondo, aliena la persona, ne aumenta la paura e la distanza con la realtà circostante e di conseguenza, ben paradossalmente ostacola la comunicazione.
Maione si diffonde infine sul ruolo della scuola prima e dell’università poi, che nascono come sedi di incontro per esprimersi e per piacere, nei quali dovrebbe esercitarsi l'arte di vivere senza soccombere alle pressioni di una realtà sempre più marcata nel senso di una profonda e consapevole manipolazione delle volontà dei singoli, e in buona sostanza della loro reale libertà di scelta.
Un incontro, questo con Maione, fatto sicuramente di provocazioni terminologiche, ma nel quale si è sentita bene l’intenzione di stimolare ciascuno a una più profonda riflessione.

Adriana Elżbieta Kaszycka

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